martedì 11 ottobre 2016

Il Coordinamento del FAIM rilancia l'impegno congressuale per la quarta Conferenza degli italiani nel mondo


Il Coordinamento del FAIM rilancia l'impegno congressuale per la quarta Conferenza degli italiani nel mondo
"Nei processi di mobilità dall’Italia, il diritto negato al lavoro resta, in condizione storiche mutate, la stessa causa primaria delle precedenti emigrazioni. Si tratta di nuova emigrazione che si muove soprattutto con una scelta personale per uscire dall’inoccupazione o dalla disoccupazione, impegnata a cogliere all’estero quelle opportunità lavorative che non trova in Italia."

(Roma, 11 ottobre 2016) - Il Comitato di Coordinamento del FAIM (Forum delle Associazioni Italiane nel Mondo), nella riunione del 6 ottobre scorso a Roma, ha riconfermato l’impegno assunto nel 1° congresso del FAIM affinché il Governo italiano promuova e realizzi la quarta Conferenza mondiale degli italiani che vivono all’estero.


È infatti tempo che si riproponga una sede in cui affrontare, con capacità critica e nel pluralismo degli apporti, il tema degli italiani nel mondo a partire dall’analisi della loro condizione, delle loro aspettative, esigenze e diritti. L’associazionismo, come già avvenuto nelle passate Conferenze, intende impegnarsi nella promozione e nella realizzazione di questa Conferenza. A distanza di sedici anni dalla Conferenza celebrata nel 2000 il quadro politico, sociale ed economico è profondamente mutato; l’avvento della globalizzazione - con le sue criticità e potenzialità - le instabilità geopolitiche e la crisi dei modelli di sviluppo hanno da un lato avuto effetti spesso pesanti per le nostre comunità emigrate e per altro verso hanno spinto molti cittadini italiani a riprendere la via dell’emigrazione.

Nei processi di mobilità dall’Italia, il diritto negato al lavoro resta, in condizione storiche mutate, la stessa causa primaria delle precedenti emigrazioni. Si tratta di nuova emigrazione che si muove soprattutto con una scelta personale per uscire dall’inoccupazione o dalla disoccupazione, impegnata a cogliere all’estero quelle opportunità lavorative che non trova in Italia.

Il Forum - come richiamato nelle sue linee programmatiche - “intende aprirsi ad una più adeguata comprensione del rapporto con i nuovi flussi di immigrazione e di emigrazione dall’Italia, assumendo il grande potenziale critico e propositivo delle nuove generazioni di migranti, integrandolo con quello costituito dall'emigrazione insediata da tempo all’estero”.

La Conferenza degli italiani nel mondo deve essere in grado di costruire una piattaforma di rilancio dell’italianità nel mondo superando la separazione nei diritti e nelle aspettative di quanti sono dentro e fuori dell’Italia. Una Conferenza che affronti, organicamente e in modo aperto le molte questioni, vecchie e nuove, irrisolte degli italiani emigrati. Il FAIM, forte delle decisioni assunte in sede congressuale e del mandato conferito dalle 85 associazioni che lo compongono, solleciterà al massimo Governo e Istituzioni statali affinché la Conferenza entri nell’agenda delle cose da fare. (FAIM)

Nessun commento:

Posta un commento